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Cosa sono le conversioni e come calcolarle?

di Marketing sul Web Aprile 30, 2015
Cosa sono le conversioni e come calcolarle

Il termine conversione si riferisce al fatto che un sito è in grado di trasformare un visitatore in cliente o utente. Il termine conversione non indica semplicemente una vendita on line ma deve essere concepito in maniera più estesa. Infatti, sono ritenute conversioni tutte quelle azioni che compie l’utente e che per il gestore del sito rappresentino un valore aggiunto. Tra queste vi sono, per esempio, l’iscrizione ad una newsletter, la segnalazione di un articolo ad un amico, il download di un file, una mail con richiesta di informazioni o anche una telefonata di prenotazione con quella che viene definita l’opzione click-to-call.
Le conversioni, quindi, rappresentano effettivamente il successo di un sito. Avere molte conversioni è un dato di per sè positivo ma deve essere letto nell’ottica complessiva delle visite su un sito. Infatti, quando si misurano le conversioni, oltre al loro valore assoluto in termini numerici, è bene tenere sempre a mente il tasso di conversione, detto anche conversion rate. Si tratta, in pratica, del rapporto tra numero di conversioni e numero di accessi. Più è alta questa percentuale, migliore sarà la performance del nostro sito.
Infatti, avere tassi di conversione alti significa che il pubblico che arriva su ogni singola pagina è pertinente ed è fortemente interessato all’acquisto di quello specifico prodotto. Il tasso di conversione, quindi, è un parametro molto importante che consente di monitorare la qualità e l’efficacia anche delle nostre campagne di web advertising a cominciare da quelle pay per click.
Costo per visita: solitamente viene indicato con CPV (Cost per visit). È la metrica che viene utilizzata per quantificare quanto costa portare un nuovo visitatore sul proprio sito web. Non deve essere confuso con il CPC (Cost per click) perché questo riguarda le campagna di web advertising. Il costo per visita è invece incentrato sui numero di visitatori unici. È definito come il rapporto tra investimenti pubblicitari e visitatori. A parità di investimenti pubblicitari, maggiori saranno i visitatori, minore sarà il costo sostenuto per portare una nuova visita sul nostro sito.
Costo per acquisizione: per questa metrica della web analytics solitamente viene utilizzato l’acronimo CPA (Cost per acquisition). È un valore molto importante perché indica il costo sostenuto per ottenere una conversione. Viene calcolato dal rapporto tra investimenti pubblicitari e conversioni. A parità di investimenti pubblicitari, maggiore sarà il numero di conversioni, più basso sarà il costo per acquisizione sostenuto.
ROI: è l’acronimo che sta per Return on investment. La sua misurazione serve a quantificare l’effettiva efficacia di ogni singola azione pubblicitaria. È espresso in un valore percentuale ed è calcolato dalla sottrazione tra i ritorni sulle vendite e costi della pubblicità diviso i costi per la pubblicità. Per ottenere il lavoro percentuale, si moltiplica il risultato ottenuto per 100. Più è elevato il valore ottenuto, migliore sarà la performance. Se il ROI è negativo, significa che l’investimento non ha generato profitti.