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Cosa è il ROAS e come calcolarlo

di Marketing sul Web Settembre 01, 2019
roas come calcolarlo

Cos’è il ROAS e perché importante calcolarlo nelle campagne di digitale marketing? Il ROAS non è altro che un indicatore (KPI) che quantifica il ritorno sull’investimento della spesa pubblicitaria, ossia il “Return on Advertising Spend”. Il Roas rappresenta il ritorno economico sulle spese pubblicitarie. Stiamo parlando di una metrica molto importante nel mondo del marketing, in grado di misurare le entrate generate per ogni singolo euro speso nelle campagne di pubblicità online, che siano su Google Ads, su Facbook Ads, su Bing o su altri canali con l’email marketing. Ecco nel dettaglio cos’è e come calcolare il ROAS.

ROAS: cos’è?

Come anticipato il ROAS serve per valutare l’efficacia delle campagne di digital marketing, mettendo in relazioni i costi sostenuti e le entrate ottenute per tali campagne. Monitorare il ROAS quindi è utile per capire qualche canale di traffico genera la maggiore redditività, o qualche campagne Google Ads genera un ritorno sul’investimento migliore. Conoscerlo e calcolarlo aiuta a ottenere risultati migliori, ad ottimizzare il budget e a razionalizzare la spesa pubblicitaria. Calcolare il ROAS aiuta a capire dove intervenire soprattutto nel caso le attività pubblicitarie online non producessero entrate, dal momento che l’obiettivo principale del marketing online è generare nuove entrate.

Come calcolare il ROAS: la formula

Per il calcolo di questo importante indicatore, che è rappresentato da una percentuale, si devono dividere i ricavi ottenuti da una campagna per i costi sostenuti. Nello specifico la formula del ROAS è:

ROAS% = entrate / spese * 100

Più alto sarà il valore delle entrate generate, maggiore sarà il ROAS, ossia il ritorno sull’investimento. Per essere considerato come positivo, il valore del ROAS deve essere maggiore del 100%. Se questo valore è sotto il 100% significa che la campagna è in perdita perchè le entrate generate sono inferiori alle spese sostenute.

Facciamo un esempio concreto. Avete sostenuto spese pubblicitarie per una campagna pari a €1000. Alla fine delle programmazione, questa campagna ha generato vendite per €500 euro. In questo caso, il ROAS è del 50%.

Applicando la formula avremmo:

€500 (entrate) / €1000 (spese) * 100 = 50%

Questo è il caso in cui nessun vorrebbe trovarsi. La perdita è determinata dal fatto che la spesa è stata doppia rispetto alle entrate.

Invertendo i fattori del precedente calcolo, quindi ipotizzando una spesa di €500 euro a fronte di entrate di €1000 euro, il ROAS sarebbe pari al 200%.

€1000 (entrate) / €500 (spese) * 100 = 200%

È questo il caso in cui la campagna ha avuto successo anche se per parlare di vero e proprio margine bisognerebbe considerare anche gli altri costi che incidono sulla redditività finale (come il costo di un consulente, strumenti utilizzati, altri fattori di natura aziendale).

Un dato iniziale che può essere preso con riferimento a livello macroscopico è un ROAS del 300%, anche se questo varia da mercato a mercato. Al di sotto di tale soglia molto probabilmente le attività di marketing stanno facendo perdere del denaro, a causa di una serie di altri costi legati appunto alle attività. Con un rapporto di 4:1 tra spese ed entrate invece, il marketing sta producendo un guadagno mentre con rapporti superiori significa che le cose funzionano bene. Riassumendo, nel caso un determinato elemento di marketing, una campagna, un singolo annuncio o un gruppo di questi, producesse almeno 3 euro per ogni euro investito, significherebbe che si sta percorrendo la strada giusta.

ROAS e ROI

In alcuni casi il ROAS viene confuso con il ROI, Return of Investment, quindi il ritorno sull’investimento. Ma mentre il primo prende in considerazione solamente i costi delle campagne in sè, il ROI misura i profitti correlati a tali campagne sulla base degli investimenti complessivi, includendo altre voci, come eventuali costi di spedizione, tasse o altro. In sintesi il ROAS è in grado di fornire una valutazione più specifica delle sole attività di digital marketing.

Il ROAS su Google Ads

Monitorare il ROAS su Google Ads è molto semplice a patto, ovviamente che il vostro sito tracci il valore della conversione ossia, nel caso di un ecommerce, tracci anche quante entrate ha generato una conversione.

Google Ads non mostra nessuna colonna relativa al ROAS, pertanto va creata una colonna personalizzata. Per farlo, basterà entrare nel vostro account, fare clic sulla campagna di riferimento e cliccare nella sezione “Colonne” e poi “Modifica colonne”.  Selezionate la voce “Colonne personalizzate” e si aprirà la finestra per creare la vostra metrica. Il nome da darle sarà per comodità ROAS. Inserire la formula del ROAS e salvate. Salvate e verificate che la colonna sia correttamente visualizzata e monitorate come viene popolata.

Il ROAS su Facebook Ads

Anche Facebook Ads consente di tracciare il ROAS della campagna, a condizione che ovviamente venga passato il valore della conversione. Si tratta di un calcolo che Facebook Ads esegue in modo nativo per cui non sarà necessaria attivare alcuna colonna personalizzata.

Per visualizzare il dato del Roas sarà sufficiente andare nella colonna “Prestazioni” e fare clic su “Personalizza colonne”.

tracciare il roas di facebook

Dopodichè basterà cercare la metrica del ROAS all’interno del campo di ricerca e selezionare l’opzione relativa all’inclusione delle metriche da includere.

Se i valore delle vostre conversione viene tracciato e passato correttamente, la colonna del ROAS sarà correttamente valorizzata e vi aiuterà a valutare al meglio il rendimento delle vostre campagne.

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